Un’altra avventura professionale volge al termine e si aggiunge alla mia già lunga lista di lavori svolti e conclusi. Bisogna pensare positivo. Bisogna avere la serenità di accettare le cose che non possiamo cambiare. Così dicevano. E così bisogna fare. A 34 anni è arrivato (di nuovo) il momento di reinventarsi. E di farlo in un Paese non così friendly con le donne madri over 30. C’est la vie.
Ho speso tre anni della mia vita come commessa, un lavoro che mi piaceva, che era sempre stimolante e che mi ha regalato anche memorabili aneddoti di cui ridere. Un lavoro in cui ci ho messo impegno e amore, forse troppo. Quando un’esperienza si chiude ci si accorge che un pezzetto di cuore lo si è lasciato lì.
Ci si porta a casa un piccolo pacchetto di esperienza in più, un altro indirizzo da aggiungere al cv e anche qualche esperienza di vita da cui trarre insegnamento.
Oggi sono di nuovo sul mercato, pronta a raccogliere nuove sfide. D’altronde è la storia della vita di molte (forse tutte?) oggi. A scadenza più o meno regolare ci si trova a dover ricominciare da zero, con qualche anno in più sulle spalle e con un “fardello” famigliare al seguito.
Fortuna mia, sono una di quelle che fa mille cose e quindi non rimango proprio disoccupata del tutto. Fortunatamente tenere un piede in due scarpe, facendosi un gran mazzo, alla fine non ti lascia proprio scalza.
È ora di aggiornare il cv, concentrarsi sulle posizioni desiderate e ricominciare a bussare alle porte delle aziende.
Ci troveremo di nuovo di fronte al dilemma: porto il pane a casa o seguo i miei sogni che ormai stanno ammuffendo nel cassetto?
Le mie collaborazioni con le agenzie per i testi Seo proseguono da anni e avrò modo di ampliare la mia disponibilità, fortunatamente il web marketing non vede crisi in questo periodo.
C’è da fare con calma tutti i corsi di aggiornamento e certificazioni rimandati, per i quali ora c’è tempo e modo. E poi potrei sempre tornare a far parte del popolo delle partite iva un giorno o l’ altro.
O potrei regalarmi un’occasione per finire quei due progetti che rimando sempre, perché prima viene il lavoro e poi ci sono la famiglia, la casa, gli altri impegni.
Niente piagnistei dunque. Si cerca di vederla come un’opportunità. Altrimenti si rischia la psicosi.
Brindo a me stessa e ai nuovi inizi.
E sti gran cazzi.