Piccoli business comunicano, che lo vogliano o meno. Essere presenti online oggi non è una prerogativa solo per le grandi aziende, lo è per tutti. E’ sulle piccole realtà che voglio concentrarmi oggi, raccontandovi gli errori più comuni che incontro con una certa frequenza online.
Mi capita molto spesso di osservare con occhio clinico gli account social di piccole aziende locali. Io mi occupo di una piccola parte della comunicazione, delle parole e della loro diffusione in rete, ma il mio background culturale è ad ampio spettro e i social fanno parte quotidianamente delle mie attività.
E’ per questo che oggi ho deciso di scrivere questa guida (non completa ed esaustiva certo), ma che possa offrire una base di partenza a chi non ha budget.
Sono sempre aggiornata sugli eventi dei locali nei dintorni, sui nuovi assortimenti di prodotti o nuovi servizi dei negozi che frequento abitualmente e sulle attività che propongono. Seguo con nostalgia e curiosità anche account di luoghi in cui ho vissuto, in cui sono passata e in cui vorrei andare. Lo faccio io come lo fanno tutti.
C’è ancora una grossa fetta di aziende piccole che non è presente sui social o se lo è non sa come agire. In questo articolo mi riferisco alle imprese davvero mini: unipersonali, liberi professionisti, piccoli artigiani, gestori di locali e ristoranti, gestori di bed & breakfast o di hotel, di piccoli punti vendita, di venditori ambulanti, di agricoltori e di commercianti.
Quello che sento dire più spesso è che la causa è la mancanza di un budget, soprattutto in periodi di crisi, destinato alla comunicazione. Questo meriterebbe un articolo a sé, perché quel che la gente deve capire è che chi sopravvive in tempi bui è chi sa comunicare.
Ad ogni modo ammesso che non si riesca a destinare un budget sufficiente per affidare la gestione dei social e della comunicazione ad un professionista, qualcosa si può fare bene anche da soli, ma di questo vi parlo dettagliatamente nella seconda parte di questa guida, in un post dedicato domani.
Ad ogni modo ammesso che non si riesca a destinare un budget sufficiente per affidare la gestione dei social e della comunicazione ad un professionista, qualcosa si può fare bene anche da soli, ma di questo vi parlo dettagliatamente nella seconda parte di questa guida, in un post dedicato domani.
Gli errori più comuni sui social dei piccoli business
Partiamo dagli errori più comuni, ovvero dalle cose che non dovete fare sui vostri account social aziendali. Anche se siete un piccolo bar di paese o un negozietto di periferia non significa che possiate interagire con il vostro pubblico in modo scorretto o superficiale.
- Non siamo tutti Helmut Newton questo è certo. Sui social però le immagini sono il 90% del lavoro. Sono loro che attraggono o meno l’attenzione per cui cerchiamo di curare quanto meno la messa a fuoco, cerchiamo di curare un minimo la composizione e sfruttiamo la tecnologia esistente.
Di recente ho visto delle immagini impossibili, soprattutto per il contesto ricercato dell’azienda in questione: foto fuori fuoco, discordanti con l’immagine che ci si aspetta e per nulla invitanti all’interazione. Questo è solo uno degli esempi. Le immagini devono essere curate e accattivanti, sempre. - Non condividete le attività di promozione, immagini o post della concorrenza sulla vostra pagina. Sembra una cosa assurda eppure di recente l’ho visto fare più volte. Un punto vendita che ne pubblicizza un altro, magari anche migliore per molti aspetti, semplicemente condividendo qualcosa che non è stato letto bene. Lo stesso vale per la condivisione di post dei brand che si trattano che hanno anche uno store online con prezzi decisamente inferiori a quelli che applicate, dall’altra parte dello schermo la gente è sgamata (spesso più di voi).
- I profili personali su Facebook anziché una Social Page sono una vera piaga. Oltre a violare il regolamento del social network che potrebbe eliminare l’account e farvi perdere tutti i contatti, è la soluzione meno professionale in assoluto. Chi non è vostro amico non può vedere le vostre novità, offerte o promozioni il che li esclude da possibili clienti.
- Non organizzate contest e concorsi a premi se non conoscete la normativa vigente in merito. Forse non tutti sanno che esiste una specifica legge (DPR 430/2001) da seguire sulle iniziative di questo tipo. Potete consultare online le linee guida del Ministero dello Sviluppo Economico
Le conseguenze in questo caso sono sanzioni pecuniarie, anche pesanti, ovvero l’ultima cosa di cui un piccolo business ha bisogno. - Non divulgate tramite gli account aziendali nessun tipo di post, commento o immagine che sia di parte o inadeguato al contesto. Ho visto pages aziendali in cui hanno fatto capolino il Duce, le bandiere della Serenissima, video di titolari fuori controllo, commenti di stampo politico o denigratorio verso certe categorie. Queste sono le basi, ricordate che i vostri clienti non sono tenuti ad avere le medesime convinzioni politiche o sociali, ma magari possono essere interessati a quel che vendete. Vendere è il vostro obbiettivo, per le polemiche e le altre questioni utilizzate il vostro profilo personale.
- Rispondete ai commenti, sempre, anche se, anzi soprattutto se sono negativi. Capita frequentemente che ai commenti piacevoli vengano apposti like o si risponda con entusiasmo. Nel caso in cui i fan chiedano chiarimenti in merito ad una promozione o lamentino un problema le situazioni più comuni si tramutano nel silenzio completo da parte dei responsabili o in risposte assolutamente inadeguate. Rispetto, gentilezza e cortesia da parte dei responsabili sono dovuti anche online non solo in un luogo fisico (e sì, anche con le teste di..).
- Curate l’ortografia, la sintassi e la grammatica, senza dimenticare la lunghezza dei testi. Sembrano banalità, ma capita purtroppo troppo spesso di imbattersi in strafalcioni o in post talmente lunghi di testo da diventare illeggibili. L’immagine che si dà, qualunque sia l’attività di cui ci si occupa, non è certo positiva.
- Gli orari sui social sono molto più importanti di quel che credete. Vedo locali notturni comunicare alle 9 di mattina quando i potenziali clienti dormono della grossa. Vedo punti vendita pubblicare sui social in orari impossibili quando i loro clienti sono a letto da un pezzo. Per ogni tipo di contenuto c’è un orario adeguato, così come per ogni social.
Cosa ne pensate? Ci sono altri errori che avete notato nelle attività social delle piccole imprese? Ci sono situazioni in cui ti sei riconosciuto come gestore? Parliamone nei commenti!