Sapete già quel che penso della trilogia 50 sfumature di grigio, nero, rosso. Quel che forse ancora non sapete è che la James (giustamente dal suo punto di vista, un po’ meno dal punto di vista culturale) sfornerà un’altra serie di sfumature. Ecchepalle (lasciatemelo dire).
E così se ancora non ne aveste avuto abbastanza di un libro diluito in tre minestre insipide potrete averne un quarto. Il fatto che la trilogia di per sè fosse chiaramente un unico libro che è stato allungato per motivi editoriali, probabilmente, è già un dato di fatto che fa riflettere.
Ovvio che da aspirante scrittrice se una volta raggiunto un successo planetario mi dicessero fai il seguito della trilogia, lo farei. Economicamente parlando la James non sbaglia niente.
Dal punto di vista creativo è un po’ limitante. Sti due che ci han messo tre libri a mettersi insieme, che altro mai faranno nel terzo? Ci potrebbe aggiungere un po’ di sano scambismo di coppia per mettere pepe alle tendenze sado-masochistiche, ma poi? Che ci racconta? La vita da casalinga ricca e frustrata di Anastasia mentre il Mr Grey continua a gestire aziende milionarie? Se la farà col giardiniere o l’istruttore di golf? Un maledetto dejà-vu da soap opera latino americana.
No, niente di tutto questo. La James stufa e con la libido in crisi da menopausa passa la palla alle fan e questo è quanto di più preoccupante potesse fare. Un quarto libro – agenda dove scrivere il finale autonomamente, ognuno il suo. Un diario completamente bianco con la copertina rigida e pregiata, intervallato qui e là da citazioni dai tre romanzi. Beh forse un po’ di bianco è meglio del seguito o del prequel della trilogia delle 150 sfumature.
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