Ci sono persone in Italia con tante belle idee nella testa. E c’è anche qualche “pazzo” che le mette in pratica, come Giorgio Cescutti che a Trieste ha aperto un negozio particolare, dove si possono prendere libri gratis. Si gratis, avete letto bene.
In un Paese come il nostro in cui le persone che leggono sono sempre meno, è importante trovare nuovi modi per attrarre persone. Non credo personalmente che siano i prezzi dei libri a rendere reticenti gli italiani alla lettura, in fondo ci sono un sacco di biblioteche in cui trovare qualunque libro si desideri. Ad ogni modo la scelta di Giorgio Cescutti di aprire una libreria in cui non si comprano e non si vendono libri è meravigliosa.
Quella di Trieste è la quarta libreria libera al mondo. Un sistema identico è in vigore a Baltimora, Bologna e Madrid. Il progetto porta la firma di Anna Hilbe, che ha dato il via alla prima libreria libera a Bologna. In questi spazio commerciali vengono proposti libri a titolo gratuito. Nessun volume è acquistato, né venduto ai lettori, né è richiesto un bookcrossing. Chiunque può entrare, scegliere il titolo che predilige e andarsene. Non è obbligato a riportare il libro, né a portarne uno in cambio.
Lo spazio Libribelli di Trieste, in via Risorta, è un magazzino dismesso di proprietà del Cescutti, di cui si occupa dal punto di vista economico pagando di propria tasca bollette e costi di gestione, pur non avendo introiti per il suo operato di libraio. Gli scaffali di Libribelli si sono riempiti subito di titoli di ogni genere grazie alle donazioni dei cittadini.
Grazie ai volontari che si sono subito prestati ad aiutare il Cescutti, la libreria libera è aperta tutte le mattine e alcuni pomeriggi.
Grazie ai volontari che si sono subito prestati ad aiutare il Cescutti, la libreria libera è aperta tutte le mattine e alcuni pomeriggi.
Quando ho appreso di questa possibilità, mi sono illuminata. Là fuori ci sono persone meravigliose che hanno a cuore il mondo dei libri, che amano fare del bene e farlo gratuitamente. Ci sono persone, come Giorgio Cescutti da cui tutti noi dovremmo prendere esempio.