Lolita. Un nome, un titolo, un libro che racchiude un mondo intero. Tantissime aspettative da una delle opere più commentate e criticate di sempre soprattutto per il suo argomento che era tabù allora quanto oggi: la pedofilia e l’incesto messe insieme.
Un libro da cui mi attendevo un tormento, un tumulto di emozioni, delle sensazioni forti. Seppure lo stile sia sempre elegante, raffinato, sofisticato, ricercato, la storia in sé non mi ha toccata se non per certi piccoli tratti. Nabokov scrive bene, ma questa storia in 400 pagine non mi ha emozionata. E un libro che non emoziona nel bene e nel male non so se vale la pena leggerlo, soprattutto viste le non esigue dimensioni.
Ho avuto la riconferma che la letteratura russa non fa per me. Nemmeno quando si tratta di libri intriganti e banditi dalla censura. Mi riprometto di vedere che ne hanno fatto di quest’opera Stanley Kubrick nel 1962 e Adrian Lyne più recentemente con le trasposizioni cinematografiche.