È stata una decisione lunga e sofferta. Ci ho messo mesi. Mi dicevo che non era necessario, che non avrei potuto sostituirla con una qualunque, che ormai era parte integrante della mia vita. Cambiare auto, per me, è stato un processo difficile.
In fondo è solo un oggetto, un mero mezzo di trasporto che ci deve condurre da A a B. Molti la pensano così. Molti cambiano auto al ritmo di una ogni 2/3 anni. Per me non è un’opzione valutabile.
Sarà che da sempre ho questo amore per le quattro ruote che palpita. Sarà che da quando ho incontrato la New la mia concezione di passione per un’auto non è stata più la stessa. Sarà che io mi ci sono affezionata al punto di averla sempre chiamata “la mia bambina”, per lo meno fin quando non ho avuto una figlia.
Il mio vecchio New Beetle era un vero compagno di avventure, una figura tondeggiante e divertente sempre presente in tutte le fasi importanti della mia vita. Quasi 10 anni insieme. Nel bene e nel male, con il sole e con la pioggia, in gioia e in disperazione, da party girl a madre.
Dopo un piccolo incidente con la mia vecchissima e sgangherata Clio Cayenne Bed & Breakfast, ovvero la mia primissima automobile, ho posato gli occhi in fretta sulla New. L’ho vista e neanche a dirlo me ne sono innamorata, al primo sguardo. Un colpo di fulmine che mi ha travolta. Divertente nelle forme, con il mood figlia dei fiori che mi si addice e con un colore spettacolare, fuori dai classici schemi. Non ho mai capito perché in un Paese come l’Italia siano praticamente scomparse le auto colorate a favore di non colori o di tonalità scure e invisibili.
Geko era il nome che casualmente gli è stato affibbiato e che non si è più scollato. Il mio New Beetle verde cyber è stato protagonista di tante avventure in questi anni. E’ entrato nella mia vita in una fase caotica, di transizione e di cambiamento.
Ha visto dall’interno i miei momenti di follia, i miei pianti, le mie risate, le mie notti interminabili, ha ascoltato le mie telefonate e le lunghe conversazioni notturne tra una sigaretta e l’altra. Mi ha visto delirare di gioia, disperarmi, urlare, incazzarmi, piangere, ma anche scoprirmi diversa, innamorarmi.
Mi ha accompagnato in viaggi più o meno lunghi, in weekend fuori porta e in vacanze on the road. Mi ha portato ai concerti dei miei beniamini, alle sagre di paese, agli eventi chic, ai matrimoni degli amici, alle feste più sfrenate. Mi ha scarrozzato in luoghi solitari con canzoni cantate a squarciagola e in silenzi assordanti in cui l’unico rumore era il rombo del motore.
Ha visto persone entrare nella mia vita in punta di piedi e altre andarsene sbattendo la porta. Mi ha fatto entrare nel circolo meravigliosamente vizioso del club in cui ho incontrato persone spettacolari e con il quale ho visitato luoghi incantevoli su e giù per l’Italia.
Mi ha portata con entusiasmo a decine di colloqui di lavoro, è stata il mio mezzo di locomozione aziendale quand’ero parte del popolo delle partite iva e alla fine mi ha portato anche a questo nuovo step professionale che sembra essere il futuro.
È stata l’auto che mi ha accompagnato nei momenti più importanti della mia vita, mi ha scortata all’altare e ha portato a casa mia figlia per la prima volta.
Me ne sono sempre presa cura con dedizione, coccolandola con qualche regalino e accessorio. Il tempo passa per tutti però e alla fine sono stati molteplici i motivi per cui ho maturato l’idea di cambiarla. Aveva sul groppone 200.000 km e quasi 18 anni. Seppur di motore e carrozzeria fosse ancora in splendida forma, all’interno cominciava a non essere più presentabile, soprattutto per mie mancanze, ma anche per evidente età anagrafica.
E così tra mille dubbi e ripensamenti che in questi mesi mi hanno tormentata alla fine sono giunta alla mia decisione, non senza un filo di nostalgia per tutto quello che il mio New Beetle Cybergreen rappresentava.
Gli ho detto addio, ma non ho tradito il marchio Volkswagen e nemmeno il mondo Beetle, ma soprattutto non ho tradito l’amore per il verde. Ho fatto l’upgrade e sono passata al nuovo Maggiolino, in colore personalizzato Vyper Green. Da qui si apre dunque un nuovo capitolo della mia vita su quattro ruote, pur portando sempre nel cuore il mio primo amore.