Mamma

Andare ad un concerto rock con un neonato

Sempre per la serie: dì pure addio ai concerti una volta che arriverà la piccola. Chi ama la musica come noi, si ritroverà presto a confrontarsi con il grande dilemma: potrò andare ancora ad un concerto? La mia risposta è ancora sì.

Cambia la vita da genitori, è indubbio. Ma non dobbiamo negarci il piacere della cultura e dello svago perché diventa più complicato farlo.
Come ci si ridimensiona per i viaggi coi neonati, i pasti fuori e le serate allo stesso modo ci si regola diversamente per i concerti, ma non depenniamo totalmente la musica dalle cose che si possono fare nel weekend.
Lo si fa, ma in modo diverso. Lo si fa magari meno spesso, ma si può fare. E l’occasione di avere live il proprio gruppo preferito a pochi chilometri e per di più durante le vacanze ci ha convinto ancor di più.
L’importante è partire con l’idea che ci si prova e male che vada si torna a casa, in piena serenità. Take it easy.
Afterhours a Lignano lunedì sera, e pure gratis. Noi siamo a Bibione, quindi il gioco vale la candela. Male male che vada e ci si fa il classico giretto in centro.
Già il pensiero che il concerto fosse degli Afterhours e non di musica da camera ha fatto trasalire i genitori perfetti e a modino che dettano consigli e regole ferree dal loro altare di sapere.
Ma nel mondo dell’alternative sappiamo bene che si può apprezzare un concerto rock anche con prole al seguito. Lo dimostra il fatto che alla serata ci fossero molti bambini, delle più svariate età, figli di “genitori snaturati, ma felici” come noi. Lo dimostra anche il fatto che ai grandi festival musicali internazionali i passeggini non manchino mai. E anche il fatto che esistano accessori studiati per i piccoli che partecipano ai concerti.

 

Il fatto che il concerto fosse alla Beach Arena di Lignano, ovvero in spiaggia è un altro fatto positivo. Si può trovare un buon posto d’ascolto anche lungo il lungomare o sulle sdraio senza esser sotto il flusso diretto delle onde sonore.

È un modo diverso di godersi la musica: comodamente seduti al buio sulle sdraio, con le dita infilate nella sabbia fredda della notte e un intero cielo stellato che si fonde col mare.

Niente più sottopalco da vere groupies, niente più calca attorno e urla disperate per catturare l’attenzione di Manuel. Ma il solo piacere della musica nella sua più pura essenza, con al fianco un passeggino in cui dormicchia la tua piccola iena.

Non è facile poterlo fare e a mio avviso bisogna comunque farlo con coscienza e piena disponibilità a lasciar il campo se il neonato piange o non si sente sereno. Questa è la premessa, prima di venir tacciata di negligenza dai benpensanti.

 

Il primo accorgimento che abbiamo preso è l’aver a disposizione le cuffie anti rumore adatte ai neonati e sicure. Abbiamo scelto le Em4Bubs, marchio di cuffie specializzato, difficili da trovare se non online. Ne esistono di ogni colore e fantasia e vengono proposte di tipologia differente per età: per neonati e  per bimbi più grandicelli. Se le vendono, dico io, significa che sono utili e che non tutti i genitori rinunciano per partito preso ai concerti, agli stadi e ai luoghi molto rumorosi.
È una precauzione importante per proteggere l’udito, anche se di certo non ci si deve metter sotto le casse acustiche con il passeggino questo sia chiaro.

A mio avviso è bene farle indossare al neonato mentre già dorme, altrimenti la sensazione improvvisa di non sentire più può spaesarli e spaventarli. Questo secondo la mia esperienza.

Ad ogni modo senza ricorrere all’uso di cuffie, si può proteggere l’apparato acustico dei piccoli tenendoli in braccio e chiudendo l’orecchio con la mano o con l’ausilio di una copertina. L’importante è sempre tenersi a debita distanza dalle casse,  scegliendo una posizione comoda per sentire la musica senza che questa violi i timpani, in modo particolare quando ci si trova a un concerto rock.

Dalle prime file degli ombrelloni abbiamo ascoltato tutto il concerto coccolando la piccola iena sveglia, abbiamo canticchiato le nostre strofe preferite e poi a fine concerto siamo tornati serenamente a casa con la principessa dormiente.

La cosa più dolce è stata veder come certe canzoni parevano rasserenarla, come se si ricordasse di queste quando stava nel pancione. Di certo io non ascoltavo Mozart in gravidanza, ma ore ed ore di Afterhours. Credo molto dell’influenza della musica, ed è anche per questo che da quando è nata in casa si sente solo la radio e si lascia spenta la tv.

Anche questa dunque è fatta! Grazie Afterhours per le emozioni che ci avete dato, grazie “genitori snaturati ma felici” che eravate lì come noi e non ci avete fatti sentire strani, grazie a te piccolina che ci permetti ancora di fare tutto (per il momento almeno).

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