Credo che il vero problema di oggi sia che tutti hanno modo di divulgare il proprio credo senza cognizione di causa. Ci sarà un motivo dico io, ma forse sbaglio, per cui se ti si rompe tubo chiami un idraulico e se la macchina non va chiami un’officina, lo stesso vale (o dovrebbe valere) per le cose serie: se hai un problema ai polmoni vai da un pneumologo o quanto meno dal medico di base che ti indirizza verso uno specialista. Chissà perché invece quando si tratta di neonati si fa affidamento sui gruppi Facebook e Whatsapp o ai meeting tra neomamme, come se per curare una malattia ci si affidasse a Google (cosa che effettivamente avviene spesso).
Le nuove mamme, forti del possesso di una tastiera, si sentono in diritto di giudicare ogni scelta che fuoriesca dai loro schemi. Si leggono sul web, come nelle chat di gruppo, cose abominevoli rivolte ad altre mamme, cose che possono ferire e contribuire seriamente a provocare depressioni e sensi di colpa nelle donne più fragili. La cattiveria senza arte né parte che si può leggere è assurda proprio perché proviene da quelle che si proclamano mamme modello, quelle che vivono di pane (bio) e OMS, quelle che sono perfette, ma spesso solo in apparenza.
Ho letto (e sentito) cose inenarrabili nei confronti di mamme che non hanno avuto modo di allattare a lungo, tacciate di colpevolezza per la snervante teoria che se non hai latte è colpa tua. Io non ho avuto latte ed ero la persona più serena sulla faccia della terra e mi è stato detto che dipendeva da me. Io ho risposto con un “Ok, perfetto, ma non ho intenzione di farla morire di fame per le tue teorie!”, ma altre mamme impazziscono di sensi di colpa per discorsi di questo tipo. Non è questo un buon supporto da dare ad una neo-mamma, in modo particolare quando è fragile.
Ho letto accuse di egoismo e di cattiveria verso le madri che smettevano di allattare al seno con lo svezzamento o in altri momenti, perché il seno non va negato fin quando il bambino non lo decide, anche dopo i 3 anni. E’ plausibile che una mamma non sia d’accordo con queste nuove teorie così come è libera di poterlo fare fin quando la aggrada. Questo in un mondo ideale in cui siamo tutte libere, nella realtà quando smetti di allattare passi dall’altra parte della barricata, non sei più una di loro.
Il nuovo modello di mamma doc ci vuole dotate di fascia con neonato in contatto pelle h 24, vuole il co sleeping, la cucina biologica che boicotta gli omogeneizzati, i pannolini solo lavabili e l’autosvezzamento. Tutte cose belle, sia chiaro, ma non possono essere viste come uniche opzioni.
Non si possono ghettizzare le mamme che non seguono questi dettami. Siamo tutte mamme e credo che ognuna sia libera di mettere in pratica ogni ideologia, teoria e metodo fintanto che non nuoccia alla salute e alla crescita del piccolo. Mi piace pensare che la realtà delle mamme possa essere così, anche se mi rendo conto perfettamente quanto ciò sia lontano dallo stato dei fatti attuale.
E inoltre non trovano imbarazzante che un numero indefinito di persone (per lo più sconosciute) conosca lo stato in cui versa la loro vagina? Un conto è parlarne con le amiche, un altro è raccontarlo a delle sconosciute in una chat in cui non vige privacy, una chat che può essere screenshottata e divulgata a piacere sottolineo.
È bello potersi confrontare. Non voglio demonizzare le proposte di aggregazione delle mamme, anche perché a molte servono per combattere la solitudine che prima o poi si fa sentire nel corso della maternità. Aggiungo anche che non tutti i gruppi delle mamme sono così, ne esisteranno di certo più moderati e di confronto, anzi mi farebbe piacere averne una vostra conferma.
Dopo un breve test, io ho stabilito per me stessa che non sentivo l’esigenza di comunicare continuamente con altre mamme. Non sono mai stata una normale, questo lo so. Non ho sentito l’esigenza di socializzare come fosse un dovere di brava mamma con altre puerpere, ho sempre avuto un buon entourage di amici e conoscenti, con e senza figli. Non ho la necessità di parlare solo ed esclusivamente di poppate, cacca, rigurgiti e tecniche di addormentamento, anzi preferisco passare il mio tempo libero discorrendo di altri argomenti non solo di mia figlia. Non mi sentivo di parteggiare per nessuna teoria specifica e ho sempre accettato e condiviso quanto le altre dicessero e facessero, non potevo diventare una estremista in nessuna fazione di genitorialità. Non mi sono posta il problema di venire o meno accettata dalle altre, forse perché io ho un carattere forte che non mi ha abbandonato nemmeno quando gli ormoni cedono e impazziscono come in gravidanza o post gravidanza.
So però che molte donne neo mamme lì fuori soffrono come cani per il fatto di sentirsi escluse.