E’ un po’ che non mi dedico alla scrittura, in questo blog, e stasera nonostante sia devastata dalla stanchezza ho voglia di dedicare qualche riga ai pensieri random che ho avuto in quest’ultimo mese. 10 pensieri a caso sulla gente, sugli svaghi, sulla cultura, sul sonno, sulle paure, su facebook, sulle cucine e tanto altro.
- Le persone non sono solo il più bello spettacolo del mondo per cui non si paga il biglietto, parafrasando Bukowski, ma anche un poutpourri di maleducazione e di ignoranza dove meno te lo aspetti.
- Sempre attorno alle persone posso affermare che troppe sono abituate troppo bene, che non scendono dal piedistallo per cogliere un’opportunità di livello ritenuto inferiore, ma preferiscono continuare a lamentarsi di non avere un lavoro.
- A volte ci si ritrova vis à vis con una persona a cui sai di aver fatto male, seppur consci di averne anche ricevuto dalla stessa, in una posizione scomoda e lo stomaco viene trafitto da una scossa come quelle che non provavi da decenni. Imbarazzo, silenzio e forme colloquiali scateneranno poi pensieri che ti toglieranno il sonno. E in qualche modo forse è giusto così.
- Le cose arrivano tutte assieme e molto spesso è così che si fanno le scelte meno adatte. Indietro non si può tornare e prendere delle decisioni giuste al momento giusto è una missione davvero complicata.
- Andare a letto alle 21.30 come quando si era bambini, ogni tanto è bello e fa bene soprattutto se non riesci più a recuperare il sonno perso nelle settimane caotiche in cui hai gestito tre differenti impegni lavorativi.
- Ci sono paure stupide, come quella di partecipare ad un semplice concorso letterario per timore di non venir apprezzati, che vanno sconfitte. Adesso è il mio turno, ci provo e mi metto in gioco.
- I libri continuano ad essere l’unico modo di svagarmi che mi concedo, ma mi dispiace non avere sempre il tempo di darvi qualche spunto per aggiornare le vostre librerie in attesa della mia opera prima ovviamente. Comunque sempre in tema di libri devo dire che i poeti maledetti e Charles Bukowski li apprezzavo di più in adolescenza.
- Non mi convincerete mai che 40.000 euro per una cucina siano ben spesi, nè che le differenze con quelle normali di buon livello sia poi così grande. Credo nel design, ma non credo che una cucina che costa come una stanza di una casa o un’automobile offra delle potenzialità maggiori di una più economica.
- La gente continua a credere a tutto quello che vede su facebook e facebook è pieno di cazzate. Non mi servisse per lavoro e per spammarvi i miei articoli l’avrei già abbandonato. Probabilmente sta iniziando ad avviarsi verso il declino.
- Venezia ha sempre il suo dannato fascino, anche con la pioggia e con il vento. Andarci in treno con un’amica speciale è l’occasione per parlare di cuore, per passare qualche minuto tra i negozi e per bersi un paio di ombre di vino nelle osterie. Si dovrebbe fare più spesso una gita fuoriporta infrasettimanale.