Non ho fatto una bella lista di buoni propositi e di desideri per la fine del 2013. Non le seguo mai poi quindi tanto vale non farla per nulla. Quel che metto per iscritto oggi è più che altro una lista di voglio, esigo e pretendo per il 2014, senza troppa gentilezza.
Scontato forse, ma anche quest’anno ho la stessa pretesa. Voglio avere un lavoro fisso, noioso, banale, al limite della schiavitù, servile, non importa. Qualunque cosa purché sia retribuita con un minimo di decenza e che mi versi un qualche contributo. E prometto sin da ora che non mi lamenterò inutilmente per qualcosa di inerente al lavoro. Uno straccio di lavoro che mi consenta di prendere una colf un paio d’ore la settimana perché non ne posso più di fare la casalinga repressa tra quattro mura, che mi permetta di fare un po’ di shopping selvaggio e qualche viaggetto in più.
Voglio finire i miei due libri che scribacchio, correggo, cancello e riscrivo da troppo tempo. Voglio prenderla sul serio, perché se un lavoro non arriva tanto vale che mi metta a scrivere e speri in una botta di culo che mi dia da vivere. In questo senso mi sono attivata acquistando il primo numero della nuova collana Scrivere di Fabbri Editore a soli 1,99 euro, per completare la collezione di 40 volumi mi ci vorranno mesi e una montagna di euro, ma va beh.
Esigo che i miei crediti vengano liquidati, in modo particolari quelli che pendono da oltre 12 mesi. Vai a capire come funzionano certi sistemi per cui tu lavori e a distanza di più di un anno non hai ancora percepito nulla. Più si è precari e più ti chiedono di avere pazienza con i pagamenti, ma a tutto c’è un limite.
Per il resto vada come vada e sarà un successo. Non ho bisogno di null’altro. Ho già tutto e anche oltre. Ho un bravo marito, un tetto sulla testa, una famiglia e degli amici meravigliosi, una cultura, tanti libri e tanti gingilli tecnologici, una passione che mi retribuisce.
E questo non lo cambierei con nient’altro, ma le cose garantite dal primo articolo della costituzione dovrebbero essermi date senza doverle richiedere ad ogni Capodanno.
E questo non lo cambierei con nient’altro, ma le cose garantite dal primo articolo della costituzione dovrebbero essermi date senza doverle richiedere ad ogni Capodanno.
Buon Anno Nuovo.