Scrittrice (aspirante)

Si può andare in overdose da scrittura?

E’ venerdì. E’ notte. C’è un film interessante alla tv eppure sto continuando a scrivere, prima per lavoro e poi per diletto. Mi sono messa a digitare tasti senza sapere esattamente cos’è che ho da dire solo per dare un segno di vita attraverso questo blog, che trascuro e dimentico nonostante mi sia ripromessa più e più volte che questo sarebbe stato diverso, che l’avrei aggiornato con costanza.
Passano i giorni con una rapidità tale da impedirmi di rendermi conto anche solo che siamo già arrivati a novembre e l’anno sta per finire. Scrivo tutto il giorno, per oltre 10 ore e prima di cadere sfinita a letto mi ritrovo a pensare alle trame più complesse ed ardite che vorrei sviluppare e pubblicare, ma poi crollo in sonni agitati e tormentati senza aver avuto il tempo e il modo di annotare nulla rischiando così di perdere tutte quelle idee che solo la notte porta con sé.
Scrivo troppo negli ultimi due mesi, scrivo di moda e di birra e di menù e di eventi e poi leggo di moda, di marketing e di strategie per aggiornarmi e fare meglio il lavoro. Scrivo di cose che nemmeno conosco che mi tolgono il fiato come le più improbabili schede tecniche dell’industria o della meccanica.

Mi sono illuminata nei giorni scorsi ad una mostra sulle macchine da scrivere antiche, soprattutto quando ho trovato quella dell’immagine qui sopra che riporta a caratteri cubitali il mio cognome e mi sono detta: “Lo vedi? E’ un altro segno, è quello che tutti ti dicono, è l’universo che ti ricorda qual è il tuo ruolo a questo mondo” e quindi ora mi ritrovo qui a riflettere sul fatto se mai sarò in grado di prendermi il tempo per scrivere full time per me, per il mio obiettivo di una vita, per la mia soddisfazione invece di smazzarmi senza che ne valga davvero la pena conto terzi.

Negli ultimi tempi mi sono ritrovata poi a pensare.. e se tutto questo scrivere, scrivere, scrivere mi portasse a detestare questa attività che da hobby è divenuto lavoro, che dalla carta è passata al web? Se un giorno mi svegliassi e mi rendessi conto che non posso più scrivere, che non riesco più a trovare spunti e stimoli nelle parole che tanto mi piace assemblare? Si può andare in overdose da scrittura ancor prima di vedere il proprio nome ben impresso su una copertina?

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