Non amo la tv, chi mi legge da tempo lo sa bene. Per la maggior parte del mio tempo ho la radio in sottofondo o mi gusto la mia musica preferita senza interruzioni con il servizio Amazon Music Unlimited. Perché diciamocelo: c’è migliore compagnia della musica?
Come ho sempre amato il profumo dei libri e immergermi nelle storie più disparate, ho altrettanto apprezzato nella mia vita la musica, come compagnia prediletta. Letteratura e musica sono allo stesso modo opere d’arte, hanno solo modi diversi di esprimersi e per certo condividono l’uso delle parole. Scrittori e cantanti hanno il grande dono di esprimere emozioni, situazioni e cose della vita con le parole giuste. I cantanti ci aggiungono pure l’accompagnamento musicale perfetto. E voilà: a nostra disposizione tutte le sensazioni dell’esistenza.
Ero una di quelle che al liceo e all’università studiava con la musica nelle cuffiette prima del walkman e poi del lettore mp3. Invece di distrarmi mi infondeva serenità e mi isolava dalle distrazioni, aiutandomi a concentrarmi. Non sono una pazza lo hanno scritto anche sul Corriere.
Per un certo periodo, breve a dire il vero, volevo fare la cantante, come tutte le bambine e le ragazzine. Un giorno volevo essere Joan Jett, un altro Courtney Love, un altro ancora Loredana Bertè e un altro ancora una rapper come La Pina e poi chi lo sa.
Poi al primo spettacolo (di teatro) on stage ho capito che io non sarei mai stata una cantante rock, né un’attrice, e non solo per il fatto fondamentale che le doti canore non ce lo ho mai avute, ma proprio perché il pubblico davanti mi terrorizza.
Certo i miei show da cantante li ho fatti (e a dire il vero continuo a farli) sotto la doccia e soprattutto in auto. Ho splendidi ricordi di viaggi con le amiche a cantare a squarciagola le hit del momento come non ci fosse un domani. Giorno e notte, in auto, sempre con le playlist con le nostre canzoni preferite.
Negli anni poi la fobia da pubblico e da palcoscenico se n’è anche andata, ma non sono migliorata come cantante. Qualche rara volta allora finisce che mi esibisco presa dall’entusiasmo di una canzone che amo o di un pezzo che mi fa vibrare la pancia. Basta che i miei amichetti con la band si distraggano un attimo e in me fluttui qualche bicchiere di buon vino rosso e divento un giullare di corte di tutto rispetto.
Non parliamo dei concerti. Quando ho il piacere, purtroppo di recente molto meno di quanto vorrei, di sentire dal vivo le mie band preferite non ce n’è per nessuno. Lì canto, canto in macchina per arrivare all’evento, canto durante tutto il concerto e canto pure mentre rientro.
Ma la musica non è solo aggregazione e divertimento, è anche una compagna perfetta per crogiolarsi nel proprio dolore, per sentirsi compresi e per portare una svolta in una situazione da cui si vuole uscire.
C’è musica per tutte le evenienze. Mi hanno sempre un po’ sfottuto per le mie infinite playlist che comprendevano cose assolutamente incompatibili tra loro. In auto oggi ho Rovazzi come i Pooh, gli AC/DC come Mina, gli Afterhours e J.Ax, ma anche musica dance, classica, tutto il mio indie e grandi classici di Battisti. Insomma un melting pot musicale che al primo orecchio è di certo un caos. Quel che è certo è che in 8 GB nella mia macchina ci sono tutte le mie canzoni preferite, divise per umore e sensazioni. Ci sono le canzoni per ridere, quelle intrise di ricordi piacevoli, quelle che ti riportano a momenti che forse dovresti dimenticare e quelle che ti aiutano a piangere perché a volte c’è anche bisogno di quello.
Io ho solo una certezza nella vita in merito alla musica, ed è che c’era sempre, come un’amica fidata e forse molto di più. Cambiano i gusti, i generi, i cantanti, le sonorità e anche i momenti che trascorriamo con lei, ma rimane una costante piacevole.
Ho scritto di musica per dei siti specializzati recensioni più o meno belle di dischi nuovi e vecchi e ho messo il mio talento per la scrittura al servizio della musica. Ho seguito come una groupie i miei amici che suonavano di locale in locale (e a questo devo anche il fatto di aver trovato marito). Ho visto tutti i miei beniamini almeno una volta live su palchi più o meno importanti (tranne Kurt, ahimè in questa vita non ce l’ho fatta). Ho organizzato serate rock e conosco più canzoni che date di storia. Ho passato ore in auto in pieno inverno ad ascoltare in loop pezzi devastanti. Ho vissuto notti folli e insonni pur di partecipare ad un concerto.
Oggi la musica appartiene alla mia vita in modo diverso, ma c’è. E’ lei che mi consente di isolarmi dal mondo sotto la doccia. E’ lei che mi fa tornare indietro nel tempo nelle rare occasioni in cui sono sola in auto. E’ la mia buona occasione per uscire con le amiche. Mi fa compagnia durante le pulizie in casa e mi fa divertire con mia figlia facendoci saltare sul divano come due pazze.
Mi sembrano buoni motivi per un abbonamento senza limiti. Il servizio Amazon Music Unlimited che sto provando gratis per il primo mese mi permette di spaziare tra le mie mille inclinazioni musicali, senza perdermi le ultime novità dei gruppi che mi piacciono. Certo se uno non sa cosa ascoltare al primo colpo ci rimane secco: sono 50 milioni i brani a disposizione.
E’ comodissimo: tutta la musica è disponibile su qualunque device e anche offline, ma soprattutto senza pubblicità e interruzioni. E’ personalizzato: con me fa un po’ fatica perché mi piacciono cose molto diverse tra loro, ma riesce a suggerirti brani che possono piacerti.
Il costo per un amante della musica è pari a zero. Mezzo cd al mese se parlassimo ancora in questi termini, ovvero 9,99 euro al mese. Se ci si trova bene dopo i primi 30 giorni gratuiti, si può scegliere di sottoscrivere l’abbonamento annuale a 99 euro che offre così due mesi di musica illimitata gratis.
Ci state ancora pensando? Provatelo, non tornerete indietro!
E voi che relazione avete con la musica?